18/11/2016

Rete aziendale ADSL, è allarme: smartphone e tablet la sovraccaricano

In tutto il mondo l’impatto che gli aggiornamenti dei dispositivi dei dipendenti hanno sulla rete aziendale è sempre più pesante. Uno studio della Blue Coat Systems, Inc., leader di mercato per la sicurezza Web e l’ottimizzazione della WAN, ha rilevato che un solo dipendente aggiornando il suo iPhone o iPad  in sole due settimane incide sulla rete aziendale fino a 53 GByte.

Dal 2009 a oggi l’adozione dei dispositivi BYOD (Bring Your Own Device) nelle aziende è aumentata di oltre 15 volte (quasi 75% dei dipendenti dichiara di utilizzarli) già alla fine del 2014 più di 1 miliardo e 800 milioni di periferiche mobili si aggiravano all’interno di aziende e uffici , il problema negli ultimi anni è aumentato a macchia d’olio. In un mese, il peso di questi dispositivi sulla larghezza di banda aziendale può variare da 4 a oltre 200 GB.

Quali sono le cause di questo fenomeno?

Questi dispositivi consumano una notevole quantità di banda, gravando sulle altre applicazioni presenti sulla rete. I dati del traffico relativi alle reti mobili e alle connessioni domestiche a banda larga, nonché gli aggiornamenti di software e applicazioni che richiedono una connessione Wi-Fi, indicano che tale attività grava in modo sproporzionato sulla rete delle aziende. Al tempo stesso, le imprese non dispongono di strumenti in grado di visualizzare o monitorare l’attività di questi dispositivi sulla propria rete.

In particolare tra le attività degli smartphone che comportano un maggior consumo dell’ampiezza di banda Blue Coat segnala:

  • Aggiornamenti del sistema operativo che avvengono tramite una connessione Wi-Fi e che richiedono il download di migliaia di megabyte;
  • Download di applicazioni, in media ce ne sono 40 per ogni utente, di dimensioni variabili da pochi megabyte a migliaia, con i relativi aggiornamenti (che sono file d’immagini e quindi hanno un impatto sull’ampiezza di banda ancora maggiore a quello del download della semplice app).
  • Caricamento di foto e video: le fotocamere integrate negli smartphone sono ormai in grado di scattare foto ad alta risoluzione, (da 1 a 3 MB ciascuna) e di girare video che occupano da 25 a 230 MB, contenuti che vengono poi condivisi con amici e colleghi su piattaforme come iCloud e Flickr, e che una volta scaricati raddoppiano l’impatto sulla rete aziendale.
  • Download di video e risorse multimediali: grazie a contenuti video resi immediatamente disponibili per il download attraverso iTunes, Amazon e siti simili, gli utenti possono consumare la banda aziendale come mai era successo prima. I video in HD impiegano mediamente 3 GB o più e i dispositivi mobili forniscono agli utenti l’accesso diretto alle raccolte, sempre più diffuse, di contenuti video su Internet. Mediamente, un video su YouTube richiede 500 Kbps per essere scaricato.
  • Backup nella risorsa di archiviazione del cloud: iCloud offre agli utenti 5 GB di spazio di archiviazione gratuita nel cloud per la sincronizzazione di contenuti come foto, e-mail, musica, video e applicazioni con tutti i dispositivi connessi. I backup incrementali vengono eseguiti quotidianamente e variano da pochi kilobyte fino a raggiungere i 20 megabyte, a seconda della quantità di nuovi dati da sincronizzare. Ad esempio, i calendari e i segnalibri Web sono di piccole dimensioni, mentre le e-mail, le foto e i video richiedono una disponibilità di banda molto maggiore. Oggi sono tante le applicazioni che ci danno spazio cloud gratuito per la nostra archiviazione..

Esempi di consumo?

iPhone

  • Aggiornamento di 44 applicazioni 1,2 GB
  • Aggiornamento iOS6 912,8 MB
  • Sincronizzazione iCloud 1,8 GB

iPad

  • Aggiornamento di 19 applicazioni 259,4 MB
  • Aggiornamento iOS 6 790,9 MB
  • Download risorse multimediali: numeri di Six Magazine 1,4 GB
  • Download video: Quarta stagione di Sons of Anarchy in HD 27,44 GB
  • Download video: Prometheus in HD 3,8 GB
  • Sincronizzazione iCloud 2 GB

    Totale 53,2 GB

Riassumendo, per le aziende la presenza dei vari tablet e smartphone sulle loro reti rappresenta una vera mina vagante: primo perché trattandosi di dispositivi personali e non registrati come beni aziendali, non è possibile avere un numero preciso dei device connessi alla rete, né delle applicazioni utilizzate e della banda consumata. E dato ancora più importante, le aziende non dispongono di mezzi per controllarne l’impatto. In assenza di strumenti di gestione del traffico efficaci, le divisioni IT sono impotenti di fronte all’avvento del fenomeno BYOD.

Quali soluzioni per le aziende?
Come contenere l’impatto che tale tendenza ha sulla rete?

E’ necessario che le aziende dispongano di:

  • Banda Internet adeguata: dimensionare la propria connessione xDSL in maniera corretta e adeguata alle abitudini di consumo di oggi è fondamentale. Ogni anno si duplicano i consumi di banda ed è sempre più necessaria una banda simmetrica xDSL o in fibra, anche per sfruttare progetti VoIP o di Telepresence.
  • Visibilità: il monitoraggio in tempo reale di tutte le applicazioni e dei contenuti Web sulla rete aziendale offre la visibilità del traffico generato dal BYOD su milioni di siti di contenuti multimediali e migliaia di applicazioni.
  • Controllo: le policy QoS permettono agli amministratori di rete di limitare il downstream BYOD e il traffico di upstream in porzioni gestibili della capacità di rete, abilitando i burst laddove le applicazioni aziendali con priorità maggiore non richiedano l’ampiezza di banda.
  • Ottimizzazione/Accelerazione: l’ottimizzazione dei protocolli, combinata all’object caching del sistema operativo o ai download delle applicazioni o dei contenuti multimediali on-demand, permette di ridurre l’impatto dei BYOD mediante l’abilitazione di iniziative video aziendali, quali corsi di formazione, comunicazioni e accesso ai documenti.

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